La disciplina delle Controlled Foreign Companies (CFC)
La disciplina relativa alle cosiddette “Controlled Foreign Companies Legislation” (CFC) è stata recentemente riformata dall’articolo 4 del D.Lgs. 29 novembre 2018 n. 142, attuativo della Direttiva UE 2016/1164 (c.d. “Direttiva ATAD”), recante norme di contrasto alle pratiche di elusione fiscale. È questo l’argomento del nuovo Strumento mensile a cura dei professionisti CLA Consulting disponibile nella sezione dedicata del nostro sito.
Per effetto di queste novità:
- nessuna rilevanza deve essere più attribuita alla localizzazione della società estera partecipata in un Paese classificabile tra quelli “black list” ovvero “white list”;
- la disciplina delle CFC può essere disapplicata nell’ipotesi di svolgimento di un’attività economica effettiva da parte della società estera nello Stato o territorio estero mediante l’impiego di personale, attrezzature, altre attività e locali.
Di seguito l’indice completo del documento, aggiornato al 30 aprile 2019.
- Chi deve applicare la CFC Rule
- Il requisito del controllo del soggetto estero
- Il controllo diretto
- Il controllo indiretto
- La verifica del requisito del controllo
- I requisiti dei soggetti esteri
- Le modalità di calcolo del tax rate effettivo
- Passive income test
- Determinazione dei redditi conseguiti dal soggetto estero
- Le disposizioni applicabili
- I valori di bilancio di inizio periodo
- Imputazione e tassazione dei redditi conseguiti dal soggetto estero
- Utili distribuiti dal soggetto estero
- Esclusione dalla formazione del reddito del soggetto residente degli utili distribuiti dalla società non residente
- Catena di controllo
- Cessione della partecipazione nel soggetto estero
- Credito d’imposta per le imposte pagate all’estero
- La dichiarazione dei redditi
- Esclusione dalla formazione del reddito del soggetto residente degli utili distribuiti dalla società non residente
- Disposizioni antielusive
- Disapplicazione della disciplina cfc
- Le istanze di interpello
- L’obbligo del contraddittorio anticipato
- L’obbligo di separata indicazione nella dichiarazione dei redditi