Investimenti: sanzioni da 231 con effetti pesanti sui bonus

Autori: Primo Ceppellini e Roberto Lugano
Testata: Il Sole 24 Ore

Le agevolazioni per gli investimenti hanno subìto la radicale trasformazione in crediti di imposta con la legge di Bilancio 2020. Per poter fruire dell’agevolazione, le imprese devono fare i conti sia con le assenze di cause ostative, sia con il corretto adempimento dei nuovi obblighi richiesti dalla legge 160/2020. In particolare ricordiamo che: occorre riportare i riferimenti normativi nelle fatture e nei documenti di acquisto; l’investimento deve essere accompagnato da una perizia tecnica. Anche il tema delle possibili esclusioni dall’agevolazione in presenza di specifiche cause ostative, però, necessita di un particolare approfondimento, soprattutto perché il testo della norma – piuttosto sintetico – lascia spazio a diversi dubbi applicativi.

Il comma 186 dell’articolo 1 prevede due situazioni:

  • sono escluse dal beneficio le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del Dlgs 231/01 (responsabilità penale degli enti);
  • la fruizione del credito d’imposta è subordinata al rispetto delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

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