Contratti complessi, necessaria l’attestazione di collaudo

Autori: Primo Ceppellini e Roberto Lugano
Testata: Il Sole 24 Ore

L’agenzia delle Entrate, con le risposte ad alcuni interpelli, ha affrontato il tema della competenza temporale degli investimenti in beni strumentali nel caso dei cosiddetti investimenti “complessi”, caratterizzati sia dalla presenza di contratti con particolari clausole di accettazione sia nell’ipotesi acquisizioni di beni e servizi da differenti fornitori. Di seguito evidenziamo, in sintesi, gli elementi da tenere in considerazione per trovare la soluzione ai casi concreti che si possono presentare.

Nel caso di contratti complessi non è sufficiente la consegna del bene mobile, in quanto è previsto l’indispensabile svolgimento di ulteriori attività. La risposta a interpello 723/2021 delle Entrate ha precisato che occorre l’emissione di un certificato di accettazione in grado di attestare il collaudo finale affinché si concretizzi il requisito della certezza. Soltanto in questo modo l’esistenza del costo del bene è «certa»

In presenza di una serie di atti di investimento realizzati attraverso diverse e autonome acquisizioni di beni e servizi effettuate presso differenti fornitori, la risposta a interpello 712/2021 delle Entrate ha ritenuto che i costi sostenuti per la realizzazione dell’impianto vadano ripartiti tra i diversi periodi d’imposta agevolabili (e assoggettati alla disciplina vigente pro tempore), facendo riferimento all’acquisto di ciascun bene e di ciascun servizio a esso correlato nel caso sia qualificabile come «onere accessorio», in base alle regole generali della competenza

 

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